La portulaca è una pianta semi-succolenta che cresce spontanea in tutta Italia.

La portulaca oleracea è utilizzata nella cucina popolare sin dagli antichi egizi. Grazie alle sue tante proprietà, romani e greci la usavano come erba medicinale. Plinio il Vecchio riteneva che fosse un’erba magica capace di scacciare il malocchio.

La portulaca è un’erba che cresce spontaneamente negli orti e giardini di tutto il Mediterraneo e spesso viene consumata cruda nelle insalate estive.

Il suo periodo di crescita va da giugno a settembre con la fioritura nella seconda metà di agosto.

La portulaca che utilizzo per la mia preparazione sott’olio è quella più tenera ma ricca di proprietà, raccolta, lavata e lavorata a mano, poco prima della fioritura.

Abbiamo parlato delle numerose proprietà della portulaca, ecco quali sono:

è un alimento ricco di Omega-3.

Gli Omega 3 sono anche detti “i grassi buoni” ossia quelli che aiutano il nostro corpo a ridurre il colesterolo e i trigliceridi aiutando a prevenire le malattie cardiovascolari migliorando la circolazione del sangue.

Nella tradizione che inizia dagli antichi egizi, passa per i greci e romani e arriva fino alla medicina cinese, la portulaca ha proprietà:

  • diuretiche;
  • depurative;
  • dissetanti;
  • anti-batteriche;

Tanto che spesso viene anche consumata in tisana.

La prima portulaca sott’olio

Ecco che quindi, dopo aver assaggiato la portulaca cruda e cotta, dopo varie ricette e tentativi, finalmente posso presentare la mia portulaca sott’olio, la prima portulaca sott’olio in Italia.

Ho raccolto le foglie a mano e subito le ho lavate e selezionate. Sono state poi ‘scottate‘ a freddo per mantenere quanto più possibile le proprietà nutrizionali e la croccantezza, facilitandone digestione e conservazione.

La portulaca è stata quindi messa sott’olio con aglio e una spolverata leggera di peperoncino, per esaltarne il sapore.

La portulaca sott’olio è un’erba dal sapore delicato, ideale sui crostini in aperitivo, come contorno ma anche come condimento per un primo.

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