Quelle due palline gialle che vedete nel terzo paio di zampe di quest’ape sono due palline di polline.
Cos’è il polline:
Il polline viene prodotto dalle gimnosperme e dalle angiosperme per la fecondazione del fiore. In queste seconde il polline è contenuto nelle antere, la parte fertile dello stame che l’ape con le mandibole rompe riempiendosi di polline su tutta la peluria che la ricopre.
Uno degli scopi, probabilmente il principale, della peluria dell’ape è proprio per la raccolta del polline.
Il polline, che ha dimensione media di 250 micrometri, che si accumula sulla peluria viene pettinato dall’ape mentre è in volto verso altri fiori o verso l’arnia. La polvere così raccolta viene accumulata a palline dall’ape nelle cestelle poste nel terzo paio di zampe e così trasportata fino all’alveare.
Il polline viene consumato dalle api così come viene raccolto, senza nessuna elaborazione e serve nella nutrizione della covata di operaie e dei maschi.
Il polline è l’elemento proteico necessario alla formazione e alla crescita dell’ape.
I meccanismi di raccolta del polline sono molto interessanti perché trattandosi di un prodotto raccolto e stivato non necessita di interazione tra le api di un alveare.
Ossia: mentre il miele passa di ape in ape, da quella che porta il nettare nell’alveare fino a quella che lo depone nella celletta e in questi passaggi si trasforma, il polline viene depositato nelle cellette direttamente dalle bottinatrici che lo pressano con la testa e ripartono.
Questo fa si che spesso, nei periodi come quello primaverile di grande importazione, se l’alveare ha troppo miele o troppe poche operaie addette al suo immagazzinamento che le api decidano di smettere di raccogliere nettare per dedicarsi autonomamente alla raccolta e stoccaggio del polline.
Metodo di raccolta:
Il metodo di raccolta principale consiste nel posizionare delle ‘trappole’ davanti all’apertura di volo delle arnie. Tali trappole sono costituite da un ingresso forato con i buchi della dimensione sufficiente affinché passi un’ape ma non abbastanza perché passino anche le palline di polline che quindi l’ape abbandona prima di entrare. Sotto l’ingresso il fondo è a rete e le palline di polline cascano su un cassettino che l’apicoltore svuota con cadenza giornaliera o quasi per evitare che il polline raccolto si inumidisca troppo.
Mantenimento e vendita:
Una volta raccolto andrà vagliato e o essiccato o congelato. Il polline essiccato verrà quindi venduto in barattoli di vetro, tipo quelli del miele, quello congelato invece in sacchettini. Chi compra il polline congelato deve mantenerlo in freezer anche durante il consumo.
Proprietà del polline:
Il polline è un ottimo integratore naturale;
Ricca fonte di selenio quindi contrasta l’azione invecchiante dei radicali liberi e, in sinergia con la vitamina E, tonifica muscoli e cuore.
Vi è presente una grande quantità di vitamina C, che rafforza il sistema immunitario, e un aminoacido, la lisina, che protegge il cuore.
Aiuta a combattere infiammazioni e stress;
La presenza della vitamina A in forma di betacarotene rinforza le mucose e i capillari, occhi e vista e regola il sonno;
Il polline contiene anche ferro, vitamine del gruppo B, acido folico, manganese e niacina, che rigenerano ormoni e tessuti nervosi.
Vi si trova anche la vitamina D, che protegge le articolazioni.
L’acido glutammico e lo zinco migliorano l’attività neuronale mentre gli aminoacidi tirosina e mitionina combinati con lo iodio regolano il funzionamento della tiroide.
2 thoughts to “il polline, un primo approccio”
Sono qui perché mentre stavo appoggiato alla ringhiera del balcone un’ape, incurante della vicinanza, operava da un fiore all’altro di una pianta grassa. Mi sono chiesto come facesse a posizionare il polline nelle zampette posteriori.
Ciao Franco, le api raccolgono il polline ‘sporcandosi’ la parte pelosa del corpo, usando le mandibole per far esplodere gli stami.
Una volta che hanno i peli ricoperti di polline (come nella seconda foto di questo articolo), si pettinano con le zampe raccogliendo il polline nelle cestelle per poi trasportarlo nell’alveare.
La pallina di polline che vedi sulle zampe posteriori (nella prima foto) è la cestella, il polline sta compatto un po’ perché è appiccicoso di suo, un po’ perché viene ricoperto da un sottile strato di cera e miele. Quelle palline sono poi trasportate nell’alveare.
Il polline viene poi stivato nelle celle e pronto ad essere consumato dalla covata. E’ molto ricco di proteine, è un ottimo alimento anche per gli uomini. Per il nostro consumo si trova congelato o disidratato, ma sempre nella stessa forma a pallina come portato dalle api nell’alveare.
La raccolta di polline è fondamentale in questa stagione per la covata, quindi per accrescere la colonia. Le api bottinatrici che raccolgono il polline, sono particolarmente docili e stanche. Docili perché hanno un compito ben specifico, nutrire le altre quindi sono concentrate su quello, stanche perché quel polline pesa molto. Spesso capita di trovare bottinatrici con il polline che si riposano da qualche parte, prima di riprendere il volo verso l’alveare.